Una vittoria netta, eclatante, sia nel torneo Open che nel Femminile per il colosso asiatico. Per l'Italia un buon torneo con ottimi segnali di crescita e conferma

L'India è diventata ufficialmente la nazione da battere negli scacchi. A ribadirlo, una volta di più, è stata l'ultima edizione delle Olimpiadi, che si sono concluse ieri a Budapest. Nelle due manifestazioni principali, Open e Femminile, la medaglia d'oro è andata ai giocatori e alle giocatrici del Paese asiatico che si sono portati a casa anche quattro premi di categoria: nell'Open, Gukesh e Erigaisi sono stati 'i migliori' in prima e terza scacchiera; stesso riconoscimento, in terza e quarta scacchiera, per Divya Deshmukh e Vantika Agrawal nel Femminile. L'Olimpiade prevede che, in ogni match, si sfidino quattro scacchisti per parte ed è il risultato complessivo, ovvero sommato, di questi incontri a determinare chi vince. Ma ci sono altri numeri che contribuiscono a raccontare il dominio indiano: nel torneo Open, su 11 turni complessivi, il bilancio è stato di 10 vittorie (tra cui quelle contro Stati Uniti, Cina, Azerbaigian, Ungheria e Iran) e 1 sola patta (il 2-2 con l'Uzbekistan). Nel femminile il ruolino di marcia è stato simile con 9 vittori